testo tratto daI Tirreno del 29 marzo 2018
di Alessandro De Gregorio
PIOMBINO. Partenza all’alba in pullman per Firenze, poi due ore al tavolo di crisi sul caso Rimateria. I lavoratori della discarica sequestrata dalla magistratura sono rientrati a Piombino con una vaga ipotesi, quella di una sorta di cassa integrazione speciale.
testo tratto da Il Tirreno del 28 marzo 2018
di Cristiano Lo Zito
In una città alle prese con una crisi pesante e infinita, dove pure s’insinua una sempre più convinta coscienza ambientalista, capace ad esempio di bocciare in anticipo qualsiasi ipotesi di ritorno all’altoforno, la vicenda Rimateria poteva definitivamente spaccare Piombino.
testo tratto da La Nazione del 28 marzo 2018
È TRASCORSA una settimana dal sequestro da parte dei carabinieri del Noe, della discarica di Rimateria ad Ischia di Crociano. I quarantanove lavoratori fin da subito hanno iniziato a dar battaglia organizzando presidi in tutta la città per spiegare ai cittadini il perché della loro richiesta
testo tratto da Il Tirreno del 28 marzo 2018
di Alessandro De Gregorio
PIOMBINO. Alcuni sono su, in sala consiliare. Altri giù, in piazza Bovio, a parlare con il presidente Tiemme. Il grosso del gruppo è davanti al municipio, in corso Vittorio Emanuele. Con loro, operai e rsu del comparto siderurgico, da Aferpi a Logistics, da Magona a Tenaris.
testo tratto da greenreport.it del 27 marzo 2018
Che sia presso i cancelli dell’azienda, alla sede del Municipio (nella foto, ndr) o in altri luoghi nevralgici di Piombino, il presidio organizzato dai dipendenti Rimateria dopo il sequestro della discarica avvenuto il 21 marzo